Tra mitologie pagane e atmosfere mistiche, ma anche profondamente carnali e impregnate dell’odore di salsedine e della solitudine di silenti latitudini, nell’isola di Snowfellness solo i pescatori e qualche nave richiamano alla novità. Ed è proprio da uno di questi velieri che un giorno arriva la grande Thorgunna, nome celtico, imponente, eco del dio del tuono, con il suo carico di casse, sete e spille luccicanti. Tramite lei inizia la storia di queste vite e di altrettante ineluttabili morti. Le atmosfere richiamano le epopee nordiche: è storia di misteri e arcane maledizioni, di viaggiatori solitari e tempeste improvvise quella raccontata da R.L. Stevenson, ma nella scrittura attenta e psicologicamente sofisticata si evince anche lo sguardo del proprio mondo d’origine e di un’epoca intera.
(dalla prefazione di Andrea Comincini)
Robert Louis Stevenson nacque a Edimburgo nel 1850. Dopo aver abbandonato gli studi, prima in ingegneria poi in legge, si dedicò completamente alla letteratura. Collaborò con alcuni saggi all’“Edinburgh University Magazine” e al “The Portfolio”. È principalmente conosciuto per i suoi romanzi, che spaziano dal genere d’avventura (L’isola del tesoro) a quello storico (Il principe Otto, Il ragazzo rapito).