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Oblio mucido

Gli occhi di Simone sono opachi, segnati da profonde occhiaie, cercano la traccia di qualcosa mentre la muffa invade le pareti e si prende tutto; una notte soltanto e non resterà più niente di visibile, neanche un dettaglio a cui aggrapparsi, neppure una parola che possa far cominciare una storia sempre uguale, ogni volta diversa. Lo specchio non restituisce la realtà, solo la finzione dà conforto: il tempo passato si avvicina, accavallandosi a un presente contaminato da spore bianche dove il futuro non esiste.

Salvati apre una finestra sulla psiche, gli enigmi si confondono alle sequenze oniriche sfidando la narrazione tradizionale. L’ambiguità genera una costante inquietudine, un senso di mistero e surrealismo alla David Lynch, un disagio strisciante che non deriva da eventi spaventosi ma dalla percezione che ci sia una verità oscura sotto la superficie delle cose.

“La memoria, così come il controllo, è un’utopia: storica e individuale, non fa differenza. Ogni storia è costruita nella menzogna”. In questa crepa tra realtà e finzione si muove il racconto, lasciando che sia il lettore a colmare i vuoti e a scegliere quale sia la sua verità.

L’autore:

Massimo Salvati è nato nel 1996. Suoi racconti sono apparsi su “Nazione Indiana”, “Narrandom”, “Rivista Grado Zero” e “Calvario rivista”. Oblio mucido è il suo primo romanzo.

Titolo: Oblio mucido

Autore: Massimo Salvati

Collana: Specchi

ISBN: 978-88-9333-277-4

Pagine: 136

Prezzo di copertina: Euro 17,00

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