“Uomo medio, spaccone fuori e fragile dentro”, Gabriele è uno speaker radiofonico istrionico e al tempo stesso introverso: nel suo animo si intrecciano miti sentimentali ed eterne, fanciullesche contraddizioni. Invitato al matrimonio di una coppia di amici, trascorre diverso tempo davanti alla sua collezione privata di cravatte, indeciso su quale indossare, prima di recarsi in chiesa per il lieto evento. C’è qualcosa di infinitamente conosciuto dal lettore in questo personaggio, un antieroe dell’epoca contemporanea, incapace di fare scelte precise, nell’insofferenza per la propria sorte, nell’impossibilità di arrivare alla consapevolezza della propria volontà. Ecco allora che si divide tra l’ex fidanzata e la nuova fiamma, scatenando situazioni comiche e inverosimili durante la cena nuziale, e non riesce sempre a distinguere un buon amico da chi non lo è affatto. Spirito tormentato, contraddittorio, irrequieto, fondamentalmente debole, anzi abulico, cercherà fino alla fine di compiere il tanto desiderato, e quasi irraggiungibile, gesto romantico decisivo.
L’autore:
Luigi Pratesi, nato a Siena nel 1984, è impiegato nel settore bancario. Nel 2016 ha esordito con un romanzo giallo, Le malelingue, edito da Betti Editrice. Successivamente ha pubblicato tre racconti: L’eredità del 4 marzo 1921 nella raccolta Lo strillone di Piazza del Monte (Betti Editrice, 2017), Lettera a Mimì nell’antologia Sinfonia Senese (Eif, 2018) e Lo diceva Einstein nel volume Sulle orme dei pellegrini (Betti Editrice, 2018). Dal 2018 cura il sito letterario “Offline”.
Sposa in bianco, invitati in grigio è il suo secondo romanzo.