Per quanto si scavi nella materia grezza del fantastico, nei tre racconti presenti in questa raccolta la penna di Tarchetti scolpisce dei bassorilievi di vivida e realistica inquietudine. I fatali vede come protagonista uno sconosciuto che fa la sua comparsa a Milano durante il Carnevale. Una figura che, stando a certe voci, porta con sé la sventura a ogni passo. Conviviamo davvero con creature del genere? Le leggende del castello nero offre una panoramica sul vissuto-non-vissuto, il mondo del sogno che racchiude il ricordo di possibili esistenze antecedenti al nostro tempo. La lettera U, infine, è la testimonianza di una lotta personale contro l’ultima delle vocali, una beffarda paranoia esposta in poche, assurde righe.
L’autore:
Igino Ugo Tarchetti nacque a San Salvatore Monferrato (AL) nel 1839. Fino al 1865 fu impiegato al commissariato militare sabaudo. A Milano divenne poi uno dei principali esponenti degli scapigliati; si distinse come scrittore, poeta e giornalista. Autore di numerosi racconti, pubblicò tre romanzi – Paolina. Mistero del coperto del Figini, Una nobile follia e il postumo Fosca, portato a termine da Salvatore Farina – apparsi a puntate sui periodici dell’epoca, oltre alla raccolta di poesie Disjecta, anch’essa postuma e curata da Domenico Milelli. Già affetto da tisi, la morte lo colse a Milano, nel 1869, a causa di una febbre tifoide.