Prima opera in prosa di Ada Negri, Le solitarie (1917) può essere considerato un testo di letteratura femminista ante litteram. Una raccolta di quattordici novelle incentrate sulle donne del secolo scorso: di età e ceti sociali differenti, emarginate, umiliate e offese, solitarie e prigioniere della famiglia, costrette a vivere un’esistenza umile, in lotta contro i pregiudizi della società per ottenere un proprio ruolo nel mondo.
Con uno sguardo di risoluta delicatezza, l’autrice ci guida di volta in volta nella vita delle protagoniste dei racconti – Nella nebbia, L’incontro, Mater admirabilis, Il posto dei vecchi – sottolineando quanto “non una di quelle figure di donna che vi sono scolpite o sfumate mi è indifferente”.
L’autrice:
Ada Negri nacque a Lodi nel 1870. Le umili origini non le impedirono di appassionarsi all’insegnamento e alla scrittura. Attraverso i suoi versi e la sua prosa denunciò la miseria dei contadini, lo sfruttamento degli operai in fabbrica, la condizione della donna. La grande accoglienza riservatale dai lettori e i vasti consensi della critica le valsero la candidatura, per ben due volte, al Premio Nobel per la letteratura, il Premio “Mussolini” per la carriera nel 1931 e l’ammissione, come prima e unica donna, all’Accademia d’Italia nel 1940. Tra le sue opere: le raccolte di poesie Il libro di Mara (1919) e I Canti dell’Isola (1924), il romanzo autobiografico Stella mattutina (1921) e la raccolta di racconti Le solitarie (1917). Morì a Milano nel 1945, già destinata alla damnatio memoriae dei signori della cultura dell’Italia postbellica.