È l’impietosa voce di un ragazzo a raccontare la storia di La Fourrière, un posto che sembra galleggiare in un non-luogo rurale. Qui la gente vive ai limiti della legge, attaccata morbosamente a un’identità primitiva, in un fetido rapporto con il carnale. I giovani protagonisti giocano a uccidere i cani e scuoiano agnelli tra le carogne degli animali. Una terra, la loro, popolata da bestie randagie e orchi, un organismo geografico fatto di pioggia e grasso, di polvere e ossa, dove si riversano i fluidi dei corpi vivi e quelli delle creature morte, in un viaggio di deformazione verso l’età adulta. Arriverà infatti il momento di partire per vedere il mondo, regalarsi la possibilità di nascere una seconda volta e da prede braccate divenire predatori.
A metà tra La haine e The Body, Johannin ci trascina con forza nella sua prosa cruda e poetica. Con brutale linguaggio cinematografico racconta quanto l’adolescenza possa essere violenta, del dolore che bussa alla porta della vita cambiando irrimediabilmente le prospettive e regalando, di tanto in tanto, le stelle.
L’autore:
Simon Johannin, nato nel 1993, è romanziere e poeta. L’estate delle carogne, vincitore del “Prix de la vocation” nel 2017, è il suo primo romanzo.
Titolo: L’estate delle carogne
Autore: Simon Johannin
Traduzione: Valentina Maini
Collana: Specchi
ISBN: 978-88-9333-260-6
Pagine: 152
Prezzo di copertina: Euro 17,00