È un tardo pomeriggio di fine marzo quando, al terzo miglio della via Appia, tra i ruderi del Circo di Massenzio, viene trovato il cadavere di un cameriere, Emanuele Damiani. Sembrerebbe una morte naturale, ma nella dinamica dell’accaduto c’è qualcosa che non torna. Il caso, allora, viene affidato a Stefano Pacini, ispettore stropicciato, mediocre, umano. Guidate dal fiuto del vice Montali e dalla prepotente direzione del nuovo commissario Quattrucci, le indagini portano alla luce un torbido intreccio di passione, potere, politica e soldi, un gioco sottile in cui personaggi ambigui si sposano a società occulte, flussi di denaro e relazioni poco chiare. Un fatto romano che, come tutti i fatti romani, potrebbe essere spiegato nei modi più disparati. Per esempio come una storia d’amore mai nata, come un’assenza, o come l’errore comune di considerare il vuoto uno spettatore silenzioso.
Roberto Bragalone, con L’energia del vuoto, confeziona un thriller originale e spietato, che scorre sotto l’egida di un protagonista atipico e irresistibile.
L’autore:
Roberto Bragalone, cresciuto a Fiuggi e trasferitosi a Roma prima dei vent’anni, ha studiato Fisica e attualmente si occupa di Risk Management.
Insieme a un gruppo di ricercatrici dell’Istituto Nazionale di Astrofisica ha scritto lo spettacolo di divulgazione scientifica Dancing Universe.
Per Alter Ego ha già pubblicato La simmetria violata (2016).
L’energia del vuoto è il suo secondo romanzo.