Medusa, soprannominata così dalle sorelle per una grave malformazione congenita agli occhi, è costretta a camminare a testa bassa, i capelli a ricoprirle il volto per nascondere una difformità che provoca a lei stessa una forte repulsione. Non ha mai conosciuto l’affetto dei genitori, ha vissuto sempre in una terribile solitudine all’interno di una famiglia che finirà per ripudiarla e rinchiuderla in un istituto per ragazze malformate, l’Athenæum, che si erge sulle rive di un lago infestato da meduse. Qui, accolta da una direttrice spettrale e mefistofelica, conoscerà gli abissi del genere umano grazie ai cosiddetti benefattori, che si divertono a giocare crudelmente con le loro protette. Punita più volte per i suoi tentativi di ribellione e quasi certa di aver perso ogni speranza di libertà, Medusa riuscirà finalmente a emergere, iniziando a disseminare sul proprio cammino paura e distruzione.
Martine Desjardins firma un romanzo incendiario che parla della vergogna del corpo, dell’oppressione e del potere della femminilità; un capovolgimento dei rapporti di forza che getta una luce cruda e allo stesso tempo raffinata sulla mostruosità.
L’autrice:
Martine Desjardins è nata a Mont-Royal, in Canada, nella strada dove vive ancora oggi. Dopo aver studiato letteratura comparata, ha lavorato per diverse riviste e ha tenuto la rubrica Livres del giornale “L’actualité” per alcuni anni. Vincitrice del “Prix Ringuet” con L’évocation, ha ricevuto il “Prix Jacques-Brossard” con i romanzi Maleficium e La chambre verte, entrambi finalisti anche al “Prix des Horizons imaginaires”. Con Medusa viene pubblicata per la prima volta in Italia.