All’interno del presente volume sono raccolti i Trenta casi del “quaderno azzurro” di Charms, nell’ordine voluto dall’autore, e il racconto lungo La vecchia. I primi sono episodi aneddotici, teatrali, onirici e surreali, costellati da scene di violenza meccanica in grado di svelare l’istintività dietro la realtà umana. La lingua è atemporale, frammentata, illogica. Succede di tutto, ma anche niente: si può essere contemporaneamente vivi e morti, essere e non esistere. Il racconto che segue, invece, è una storia grottesca in cui la realtà si sovrappone al sogno, all’ossessione, all’incubo e all’allucinazione, ed è dimostrazione esemplare del virtuosismo stilistico dell’autore.
L’autore:
Daniil Charms, pseudonimo di Daniil Ivanovič Juvačëv, nacque a San Pietroburgo nel 1905. Noto soprattutto per le sue storie per l’infanzia, fu uno dei più prolifici scrittori, poeti e drammaturghi russi, e tra i fondatori dell’Unione dell’arte reale (OBERIU), avanguardia russa che voleva slegare l’arte dalle regole della realtà. Accusato di scrivere opere antisovietiche, nel 1941 venne rinchiuso nel carcere psichiatrico della Leningrado assediata, dove morì di stenti l’anno successivo. I suoi scritti circolarono in maniera clandestina fino a quando, nel 1956, il suo talento venne finalmente riconosciuto dalla critica.